Il progetto “Dal focolare al mondo”

Finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, con fondi dedicati al mondo del lavoro femminile e al superamento del divario di genere, il progetto “Dal focolare al mondo” punta a raccogliere bisogni pratici per cercare soluzioni concrete e realizzabili nel breve periodo attraverso il mondo del volontariato e le reti di mutuo aiuto


1. Sul piano culturale si intende lavorare alla decostruzione di uno specifico stereotipo di genere che tante conseguenze discriminatorie porta con se: lo stereotipo della donna caregiver “per natura”, fisiologicamente fatta per l’accudimento e la cura di cose e persone.

La decostruzione non si limiterà ad una critica fine a se stessa ma propone una lettura alternativa dello stereotipo: la donna, che per millenni è stata delegata dall’uomo alla cura di cose e persone, ha costruito conoscenze, competenze e saperi, risposte e soluzioni che oggi si configurano necessarie per affrontare una molteplicità di questioni, tanto globali quanto locali: circolarità al posto di verticalità, distribuzione e condivisione al posto di accumulo e possesso, ciclicità (della vita, della natura) al posto di costrizione e forzatura, nutrimento e cura al posto di sfruttamento.

2. Attingendo da questo patrimonio femminile si articola l’altra parte del progetto che vuole applicare il modello e sperimentarlo sul territorio in un ambito specifico quale è la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro.
Attraverso un questionario si procederà alla rilevazione dei bisogni concreti di conciliazione dal punto di vista delle lavoratrici. Ci si aspetta un numero non inferiore ai 400 questionari compilati in ogni loro parte. Saranno poi individuate zone più circoscritte del territorio alle quali proporre workshop e laboratori tematici, volti a sensibilizzare al modello circolare, solidale e mutualistico, alla pratica del mutuo aiuto attivo e consapevole (non improvvisato). Dall’analisi dei bisogni scaturiranno una serie di azioni di conciliazione destinate alle lavoratrici maggiormente in difficoltà, attingendo sia dal bacino del volontariato che dalle donne che vorranno mettersi in gioco. Seguirà l’impostazione di una banca dati in cui potrà avvenire l’incrocio tra la domanda e l’offerta (in analogia alla banca del tempo).

Le varie attività saranno documentate attraverso la realizzazione di un video documentario. Ci si aspetta che gli esiti qualitativi e quantitativi di tutte le azioni dimostrino la sostenibilità del modello che potrà andare a integrarsi alle politiche di welfare esistenti.

Risorse utili

Il Progetto

Il questionario

REPORT DEL PROGETTO

“Le donne… che danno” – Evento 19 febbraio 2019 in collaborazione con Cna

Intervento di Carmen La Rocca all’evento “Le donne… che danno” di Cna