Al via lo sportello itinerante “Farfalle nello stomaco”, il primo di una serie di incontri e laboratori dedicati alle donne con disabilità di natura fisica e/o psichica, ideati e messi a punto dal Centro Antiviolenza – Ass.ne “PerLeDonne-OdV” Imola. Il primo appuntamento si terrà il 28 aprile presso l’Istituto di Montecatone Ospedale di Riabilitazione. Gli appuntamenti proseguiranno nei mesi di maggio e giugno con un ciclo di formazione specialistica rivolta alle operatrici e agli operatori del settore.
L’iniziativa si colloca all’interno del progetto “Nessuna Esclusa. Azioni per conoscere, fare emergere e affrontare la violenza di genere contro le donne con disabilità”, finanziato dalla Regione Emilia Romagna. Il progetto si occupa della violenza maschile contro le donne che abbiano una o più forme di disabilità e vede coinvolti diversi partners: Città Metropolitana di Bologna, Nuovo Circondario Imolese, AUSL Imola, Montecatone Rehabilitation Institute S.p.A., Cooperativa Sociale Seacoop, Cooperativa Sociale Tragitti e numerose Associazioni del territorio. Gli obiettivi del progetto sono quelli di avviare un discorso pubblico sulle specificità della violenza di genere agita contro le donne con disabilità, di favorire la definizione di una governance operativa, di avviare la costituzione di una rete informativa, di sviluppare azioni e strumenti innovativi atti a riconoscere e contrastare una violenza troppo spesso invisibile. Varie le azioni sinergiche a partire dalla rilevazione fatta all’interno di strutture specializzate nel settore della disabilità, ai momenti formativi rivolti a operatori e operatrici, ai momenti di ascolto attivo, alle attività di comunicazione e sensibilizzazione rivolte al territorio.
Lo Sportello itinerante “Farfalle nello stomaco”, nello specifico, ha la funzione di raggiungere le donne, interagire con loro e attivare un luogo di dialogo e di azione. È un format innovativo sui temi di genere, ideato e strutturato a partire dal metodo del teatro forum, volto a raggiungere le donne con disabilità psicofisica presso i luoghi in cui si recano o vivono, per creare spazi e tempi in cui la narrazione delle protagoniste emerga, sollecitata dall’interazione con le Operatrici del Centro Antiviolenza. Il nome “Farfalle nello stomaco” evoca i modi di dire popolari, che raccontano le emozioni con linguaggio corporeo e concreto e che saranno lo spunto per esplorare esperienze e vissuti personali in maniera diretta ma delicata, attivando un processo di empowerment e fornendo gli strumenti per riconoscere e prevenire la violenza di genere, a cui le donne con disabilità sono maggiormente esposte.
Linda Carmen La Rocca, Responsabile del Centro Antiviolenza e del progetto: “Il progetto nasce dal confronto tra le Operatrici del nostro Centro Antiviolenza, che negli anni hanno accolto donne con diverse tipologie di disabilità, affiancandole nel percorso di affrancamento dalla violenza. La nostra formazione parte da una collaborazione con le colleghe del Centro Antiviolenza Differenza Donna di Roma che per primo in Italia si è occupato del tema, dedicando alle donne con disabilità, oltre che uno sportello, anche un luogo di ospitalità. Il tema, ancora tutto da esplorare, si inserisce in una realtà in cui le donne sono il soggetto sociale più oggettificato, proprio per il fatto di essere donne. Con lo Sportello itinerante “Farfalle nello stomaco” vogliamo prestare attenzione all’intersezione tra ruoli e status diffusi, che spesso riducono le soggettività a un unico “master status”, nel nostro caso quello di disabile. Abbiamo tutti e tutte molto da imparare, per questo lo sportello rappresenta un ponte indispensabile tra il mondo abilista e quello delle disabilità, a cui il nostro territorio non può rinunciare, se tra gli obiettivi trovano spazio l’inclusione sociale e il contrasto alle discriminazioni e alla violenza di genere.