Reddito di Libertà per donne vittime di violenza – INPS

Finalmente un reddito dedicato alle donne che intraprendono un percorso di uscita dalla violenza. Il reddito di libertà consiste in un aiuto economico di 400 euro al mese al massimo per un anno, è rivolto a donne vittime di violenza e in difficoltà ed è compatibile con il reddito di cittadinanza o altri sussidi economici.

La domanda per ottenere il reddito di libertà deve essere presentata all’Inps dalle donne vittime di violenza, sole o con figli minori a carico, già seguite dai centri anti violenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali locali.

Destinatarie del contributo sono le donne residenti nel territorio italiano che siano cittadine italiane o comunitarie oppure, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno. Queste donne devono avere intrapreso un percorso di fuoriuscita della violenza. Il reddito quindi interviene per sostenere il loro percorso di autonomia personale, nonché per la tutela e il sostegno per la crescita dei figli.

La domanda va fatta nella Regione di residenza o in quella di domicilio, attraverso gli sportelli comunali, secondo le specifiche scadenze stabilite da tali Enti. Al fine di facilitare la presentazione in via telematica delle istanze all’INPS, è stata predisposta una specifica piattaforma di collegamento con i Comuni italiani che permetterà di inoltrare l’istanza redatta dalla cittadina interessata.

La domanda per il Reddito di Libertà viene presentata dalle donne interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato, per il tramite del Comune competente per residenza, utilizzando questo modello. La domanda dovrà essere presenta all’INPS con una dichiarazione firmata dal rappresentante legale del centro antiviolenza che ha preso in carica la donna e deve attestare il percorso di emancipazione e autonomia che l’interessata ha intrapreso.
Alla domanda sarà inoltre, necessario allegare anche la certificazione relativa alla condizione di povertà attestata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale che segue la donna.

Potrebbero interessarti anche...