San Marino, l’aborto non è più reato

Con il 77,3% dei sì sul 22,7 dei no, la più antica Repubblica al mondo ha deciso che l’aborto non è più un reato. San Marino scrive, così, una nuova pagina della sua storia, strappando quella del Codice penale risalente al 1865: secondo gli articoli 153 e 154, chi procura un aborto o chi vi concorre rischia da sei mesi a tre anni di carcere, con un’attenuante nel caso di gravidanza extra-coniugale.

Gli expat sammarinesi, rientrati anche solo nello spazio di 24 ore, hanno voluto dimostrare il loro peso in un referendum, il secondo senza quorum della Repubblica, per una comunità di 35 mila abitanti: i seggi esteri hanno mostrato un aumento dell’1,58% rispetto al 2019.

Secondo i dati ufficiali, è andato a votare circa il 41% degli iscritti: un’affluenza in leggero calo, se comparata al referendum che ha introdotto nella Carta costituzionale il divieto di discriminazione in base all’orientamento sessuale, ma che dimostra una vittoria comunque netta. A un’ora dalla chiusura dei seggi, il castello di Fiorentino, il primo scrutinato per intero, riportava oltre l’81% dei sì. Entro sei mesi, il Congresso di Stato è tenuto a redigere un progetto di legge da sottoporre al Collegio Garante, che ha il ruolo di fissare i termini temporali per depositare il progetto di legge.

(Fonte: La Repubblica)

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