Afghanistan oggi – letture consigliate per una più approfondita comprensione della situazione attuale
Sotto il burqa (titolo originale The Breadwinner), è il primo libro della trilogia di Parvana scritto da Deborah Ellis e ambientato in Afghanistan, durante il dominio dei talebani. Parvana è la protagonista del libro. Una ragazzina di 11 anni che deve vestirsi e comportarsi da ragazzo per mantenere la sua famiglia.
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Buskashì. Viaggio dentro la guerra è un libro scritto da Gino Strada e pubblicato nel 2002. La storia, come si evince dallo stesso titolo, è il racconto del viaggio per raggiungere l’Afghanistan, compiuto dalla delegazione di Emergency all’indomani dello scoppio della guerra.
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La terrazza proibita è un romanzo scritto nel 1994 in lingua inglese dall’autrice marocchina Fatema Mernissi e pubblicato in Italia nel 1996. La storia narrata si svolge nella Fez degli anni quaranta e il racconto attinge al vissuto della scrittrice in quanto è la biografia della sua infanzia.
Il libro racconta, dal punto di vista della piccola Fatema, cosa significa crescere e come si svolge la vita all’interno dell’harem; quali sono i desideri, i sogni e le ambizioni di una bambina costretta a crescere tra le mura domestiche. Il risultato è un libro dal tono delicato, drammatico ma anche provocatorio, che vuole far giustizia tra gli stereotipi negativi e l’idealizzazione della vita nell’harem. Il contrasto fra tradizione e modernizzazione è evidente: il desiderio di libertà femminile s’intreccia infatti alla difesa orgogliosa della propria cultura.
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Io sono Malala è l’autobiografia di Malala Yousafzai, vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 2014. L’opera è stata scritta insieme alla corrispondente Christina Lamb, pubblicata da Garzanti nel 2018. Malala è una attivista pakistana di quindici anni che ama andare a scuola per imparare a studiare, ma per i talebani questo suo desiderio deve essere punito con la morte. Per questo il 9 ottobre 2012 un uomo sale sull’autobus che la stava riportando a casa e la mitraglia lasciandola in fin di vita, ma sopravvive miracolosamente e da quel momento diventa il simbolo universale della lotta per il diritto alla cultura e al sapere e per i diritti delle donne, fino ad arrivare all’assemblea generale delle nazione unite e all’ONU e a ottenere un Nobel.
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