Colonia e la violenza sulle donne
Sui fatti di Colonia è stato già detto e scritto tanto. Ciò che a noi, come Associazione, preme dire è innanzitutto che si è trattato di un gesto raccapricciante (se addirittura premeditato, come pare, saranno gli inquirenti a dircelo) compiuto da criminali che vanno puniti. Da qualsiasi Paese essi arrivino, di qualsiasi razza essi siano, a qualsiasi religione essi appartengano. Rattristano i tentativi di strumentalizzazione che abbiamo letto e sentito in questi giorni perché il fatto principale, vale a dire le molestie sessuali contro più di 170 donne avvenute la notte di Capodanno, non può passare in secondo piano rispetto alla questione dei migranti, in nome di una più urgente (e per molti più importante) polemica politica sull’immigrazione tra destra e sinistra, tra intransigenti e possibilisti. Il punto deve restare fermo sull’oggetto del crimine: la violazione del diritto e della libertà delle donne di scegliere dove e come festeggiare il Capodanno, di vestirsi come vogliono, di essere considerate uguali agli uomini. Nessun uomo può pensare di avere un diritto assoluto sul corpo della donna. Ecco, se si vuole discutere di quanto è accaduto in Germania per prima cosa ci si deve schierare dalla parte delle donne e dei loro diritti, che non possono e non devono essere strumentalizzati all’occorrenza in un Continente che vuole considerarsi civile.