Incontro del 04.12.21 “Donne con disabilità: non solo violenza” con Maria Cristina Pesci
Fotografie e poesie di Maria Mancino, lette durante l’incontro
Un passo alla volta
Ho un profumo di infanzia sulla pelle
e gocce di ricordi dentro occhi
ho terra tra le mani e margherite tra i capelli
ho un vestito di merletto sul fondo rammendato
e scarpe di tela dalla punta rattoppata
ma i miei piedi sono scalzi e sui sassi san ballare
i miei piedi fanno passi uno alla volta
nell’ingenuo mio cammino
sulle spine e in mezzo ai rovi
tra le primule e le viole
principessa senza anni
dalla sua fragilità nasce la donna
come il grano tra le zolle
come un fiore tra la crepa
come il sole quando è giorno
Ho un profumo di donna sulla pelle
e coraggio conquistato non so quando
ho storie scritte con il sangue
e ricordi conservati dentro al petto
ho strade attraversate nella notte
e sentieri percorsi ad occhi aperti
ho un mazzo di rose di rimpetto
e spine senza punta tra le mani
Ho un abito di seta nell’armadio
e scarpe nuove da indossare
ma i miei piedi sono scalzi
i miei piedi come suole
fanno passi uno alla volta
Il viaggio
Ho preso la mia barca e all’alba sono partita
nessuno mi ha veduto la spiaggia era deserta
soltanto un marinaio dormiva sulla sabbia
Ho preso la mia barca e in mare sono andata
ho preso la valigia perché pesava troppo
li dentro c’era tutto
la mia camicia bianca macchiata di sconfitte
il mio maglione a righe strappato di speranza
i miei foulard a fiori serviti
a mascherare tutti i pregiudizi
Ho messo anche la rabbia avvolta dentro ad un telo
nel fondo vi ho incastrato tutte le colpe e i jeans
infine vi ho infilato tutte le scarpe rotte
colpevoli di aver portato a spasso
per anni la paura
un tonfo e la valigia nel mare è sprofondata
Adesso sono nuda
il sole picchia dolce
leggera ora è la barca la culla la marea
che mi riporta a riva
Ho preso la mia barca e in mare sono andata
ho preso la mia vita e a riva sono tornata
E’ sveglio il marinaio
Per te sarò
Io sarò come tu vorrai
perché tu non mi chiedi di essere come vuoi
tu lasci che lo spirito mio s’innalzi
nei luoghi sconosciuti della tua anima
Io sarò per te il vento
se di me vorrai sentire le sensazioni
Per te sarò il deserto se vorrai rimanere solo
e sarò il mare se avrai voglia di tuffarti
nelle onde tempestose
Per te sarò la luce di una stella
se vorrai potrai seguirla
mentre ti accarezza senza toccarti
Per te sarò i germogli della primavera
quando già sono stata il calore del tuo freddo inverno
per te sarò il nulla o l’immenso
Sarò confusa nell’infinito tuo
mi perderò ogni istante
affinché tu mi ritrovi
perché tutte le volte che lo farai
tu ti ritroverai
Ci stringeremo soffocandoci nella libertà
e basterà un tuo respiro che cerca il mio
a farmi capire che anche tu per me
sei quello che io non ti chiedo di essere