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Consigli di lettura di Settembre: “NELLE STRADE DI TEHERAN” di Nila

Dalla morte di Mahsa Amini, la giovane ragazza curda arrestata dalla polizia morale per aver indossato l’hijab in un modo poco appropriato, la ribellione delle donne in Iran ha avuto un’eco enorme in Occidente. Le imponenti manifestazioni al grido di “Donna, vita, libertà” hanno alimentato la speranza di una nuova rivoluzione politica e culturale nella Repubblica islamica di Ali Khamenei.
Le voci delle protagoniste della rivolta, tuttavia, sono emerse raramente per restituirci i loro sogni, le loro concrete attese e, soprattutto, le grandi idee e figure del passato che le hanno ispirate.
Nelle strade di Teheran è il racconto di una testimone e di una delle maggiori esponenti dell’eroica resistenza delle donne iraniane. Come ogni autentica testimonianza, grazie alla sua forza e tensione narrativa, questo piccolo libro consente di comprendere più di mille saggi perché la loro insurrezione abbia scosso e scuota dalle fondamenta il potere degli ayatollah.
Nila narra dei giorni successivi alla morte di Mahsa Amini, quando le donne riscoprono la “vita notturna” abolita dal regime e si riversano come una sola famiglia ferita nei quartieri delle città al grido di “Libertà!”. Sono i giorni dell’entusiasmo e della condivisione, della riscoperta di un’esistenza comune libera da millenarie costrizioni. Racconta poi dei cupi giorni della repressione in cui le umiliazioni inferte dai miliziani alle giovani donne sono soltanto il prologo crudele di assassinii a catena, lapidazioni, esecuzioni senza processo. Mostra, infine, come la protesta non arretri di un passo, poiché viene da lontano, da una grande e nobile cultura dell’emancipazione, che culmina in una radiosa giornata della metà dell’Ottocento, quando Tahereh, “la pura”, poetessa mistica, oratrice impareggiabile, teologa sapiente, si toglie il velo dinanzi ai religiosi. Un gesto simbolico che segnava la fine della sharia ai suoi occhi, un gesto che viene ripetuto oggi da migliaia di donne in Iran, “unite in una sola luce”.
(feltrinelli.it)
Consigli di lettura di Luglio: “LE ITALIANE SI CONFESSANO” di Gabriella Parca

“Una società fatta dagli uomini e per gli uomini, in cui la donna è soltanto un ospite”, scrive lapidaria Gabriella Parca alla pubblicazione, a fine anni Cinquanta, di Le italiane si confessano. E l’Italia di quegli anni è proprio così, un mondo fondato su inscalfibili, “naturali” pregiudizi maschilisti. Per questo il libro fa scandalo, e continuerà a farlo per almeno altri due decenni. Lascia infatti parlare le donne, che si raccontano in oltre trecento lettere inviate alla “piccola posta” di due settimanali femminili, lettere mai pubblicate perché ritenute troppo problematiche, troppo scabrose. Attraverso l’abilissimo montaggio operato da Parca, conosciamo le storie, le ansie e le incertezze di giovani infatuate dell’uomo sbagliato, o che scoprono il sesso per la prima volta, coltivano ambizioni di carriera, devono sottostare ai rigidi dettami della famiglia. Queste testimonianze dirette compongono un ritratto vivissimo e desolante dei rapporti tra i sessi, del privilegio maschile, della quotidiana lotta della donna, “maggioranza oppressa”, per trovare un posto all’interno di una società che la considera sempre dopo, dietro, sotto l’uomo. A distanza di anni, con un’appassionata prefazione di Chiara Tagliaferri, torna finalmente in libreria un classico del femminismo italiano.
ibs.it
Consigli di lettura di Giugno: “L’EUROPA DELLE DONNE” di Roberta Cairoli

Utilizzando i temi e le metodologie proprie dell’analisi di genere, il presente lavoro, oltre a evidenziare il ruolo femminile nella formazione della coscienza europea e nella nascita del movimento federalista, ci consente di cogliere l’affermarsi, tra le due guerre, di una vera e propria internazionale antifascista femminile che prendeva corpo da una fitta rete di relazioni, negli anni in cui, nei luoghi dell’esilio, maturava innanzitutto l’esigenza di un antifascismo europeo come risposta al problema europeo dei fascismi. Le biografie ci raccontano di donne diverse per appartenenza generazionale, sociale, politica e ideologica che si cercano, si trovano a discutere, ad agire, a giocarsi la vita per la libertà, la giustizia, la pace, la democrazia, l’Europa e a combattere anche per i propri diritti. L’Europa delle donne vuole accendere la luce della storia su valori e conquiste che le vicende recenti ci ricordano non essere acquisite per sempre; è, in fondo, questa la missione delle associazioni partigiane a settantasei anni dalla Liberazione.
(biblionedizioni.it)
Consigli di lettura di Maggio: “IL SOLE DI SERA” di Sabrina Grementieri

Marianna è una giovane donna che vive in un furgone camperizzato e lavora come stagionale negli alberghi. Quindici anni prima, dopo una brutale aggressione che le ha causato una parziale perdita di memoria, ha lasciato la famiglia, con cui aveva pessimi rapporti, e ha scelto una vita solitaria. Zero legami, zero affetti, sempre pronta a partire al primo segnale di disagio. Quando il furgone ha un guasto improvviso, Marianna è costretta a fermarsi in un antico borgo ristrutturato sull’Appennino tosco-romagnolo: un luogo incantevole, popolato da gente ospitale e curiosa. In attesa che la sua casa mobile venga riparata, trova lavoro nel ristorante del paese: lei è un’ottima cameriera e Benno, il titolare, è entusiasta. Tra i due nasce una forte attrazione, che Marianna cerca di soffocare: non ha alcuna intenzione di stabilirsi tra quelle montagne, dunque meglio non affezionarsi a nessuno. Ma la cuoca del ristorante, Anita, rimane sbalordita dalla somiglianza della ragazza con una sua amica d’infanzia. E inizia a indagare. Quanto emerge dal passato sconvolge la vita di Marianna, che si trova a dover fare i conti con verità troppo a lungo nascoste. Fermarsi e affrontarle sarà l’unico modo per trovare un po’ di pace e smettere di fuggire.
(lafeltrinelli.it)
Consigli di lettura di Aprile: “HUMOURSEX. PRATICHE DI UMORISMO NELLE SCRITTRICI DI FINE OTTOCENTO” di Maria Vittoria Vittori

Nella seconda metà dell’Ottocento, quando le donne in Italia costituivano l’unica “provincia irredenta”, succede che alcune scrittrici impegnate nel giornalismo, mondano o di denuncia sociale, in rivendicazioni emancipazioniste e nel movimento femminista mozzoniano maturino l’idea sovversiva di guardare al familiare copione del corteggiamento, della vita matrimoniale, dell’adulterio attraverso la prospettiva dell’ironia. Ne nascono racconti ad alto tasso di umorismo, che ribaltano le quinte del teatrino amoroso dell’epoca, mandando in soffitta Madame Bovary e inaugurando figure di donne capaci di farsi beffe di falsi miti e tabù, e poi di entrare in gioco: ma stavolta con regole scritte da loro. Così la penna di Matilde Serao dà vita a Checchina, decisa a concedere le proprie grazie a un marchese, che cade proprio sull’ultima difficoltà pratica, a un metro dal traguardo. E se donna Valentina risponde a tono a chi la vorrebbe preda di un amore esclusivamente carnale, la Francesca di Annie Vivanti cerca di plasmare la propria immagine secondo quell’ideale di perfezione borghese destinata ad accendere gli ardori del suo – possibile? – amante teutonico. Con un esito tragicomico.
(ibs.it)